Il nome Dolceacqua deriva dal latino “villa dulciaca”, fondo rustico di età romana, trasformato in seguito in “Dusäiga”, attuale nome dialettale, quindi “Dulcisacqua”. Le prime tracce del paese sono risalenti al quinto secolo avanti Cristo, mentre la prima citazione si trova su un documento del 1151. La storia nei secoli successivi si identifica con le vicende del castello e della signoria dei marchesi Doria.
“…il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza…”, così Monet descrisse Dolceacqua durante la sua permanenza nel 1884, dopo un primo viaggio in compagnia di Renoir. La sua opera “Le Château de Dolceacqua” nel 2019 è rimasta esposta per qualche mese nel Castello dei Doria
Raimondo “Barbadirame” pittore e scultore amico di Pablo Picasso, apprezzatto da Grace Kelly, ritrasse la vita contadina delle sue terre; Franco Giglio artista poliedrico tra Italia e sud America; Giovanni Morscio espose per anni a Parigi, dedicata a lui la Pinacoteca
Il palazzo storico “Luigina Garoscio” è sede della Pinacoteca “Giovanni Morscio”, del Piccolo museo del figurino storico, della Biblioteca civica e archivio storico, del Centro Culturale.
Fratelli d’Italia
Dolceacqua ospitò per parecchi anni Gerolamo Novaro, padre di Michele Novaro, compositore che musicò il “Canto degli Italiani” di Goffredo Mameli oggi più comunemente chiamato “Fratelli d’Italia”.
IL FANTASMA DI LUCREZIA
Si narra che tra le rovine del castello si aggiri il fantasma di Lucrezia…
Scopri la leggenda a cui si deve la creazione della Michetta, il dolce tipico del paese
La processione di San Sebastiano a fine gennaio caratterizzata da un grande albero di alloro decorato con centinaia di ostie colorate; i caratteristici fuochi nelle piazze del paese dalla vigilia di Natale fino all’Epifania, occasione di ritrovo e canti; la festa della michetta, il dolce tipico del paese, il giorno dopo Ferragosto, legata alla leggenda di Lucrezia e caratterizzata da giovani che cantano e ballano per le strade del paese; la pallapugno in piazza…